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  • Immagine del redattoreAmbulatorio Veterinario San Luca

Uova di Pasqua per Fido? No, grazie

In vista della festività pasquali, vi ricordiamo la lista dei cibi vietati per i nostri pet, inclusa la golosissima cioccolata.



Offrire del cibo dalla tavola non è mai una buona idea, non solo per le implicazioni comportamentali (viziarli con del cibo casalingo può renderli più restii ad accettare i croccantini), ma soprattutto perché alcuni alimenti non sono necessari, anzi possono rivelarsi addirittura dannosi.



Partiamo dalla cioccolata, che in questi giorni abbonderà sulle nostre tavole. Si tratta di un alimento ovviamente vietato per cani e gatti, per il suo contenuto di teobromina. una sostanza alcaloide che fa parte del gruppo delle metilxantine, come la caffeina (che troviamo nel caffè) e la teofillina (presente nel the).

Queste sostanze eccitanti, che cane e gatto metabolizzano più lentamente, si accumulano nell’ organismo e possono provocare gravi sintomi, fino ad essere letali in alcuni casi.

Ovviamente, Il rischio di un'intossicazione dipende dalla dimensioni del cane, dal tipo di cioccolato e dalla quantità consumata. Il cacao puro ed il cioccolato fondente contengono una quantità di teobromina superiore rispetto al cioccolato al latte o bianco. Inoltre, un cane di taglia medio-grande, rispetto ad uno di taglia piccola, dovrà assumerne di più per manifestare dei sintomi.

In particolare, questi si rendono evidenti a partire dai 20 mg/kg di teobromina, mentre 100 mg/kg di teobromina possono risultare letali.

In altre parole, 25 grammi di cioccolato fondente sono sufficienti ad avvelenare un cane di 20 kg.


Quindi, non c'è da preoccuparsi se il vostro amico a quattro zampe ha rubato un cioccolatino, ma sicuramente è necessaria una visita veterinaria immediata se il cagnolino di piccola taglia ha divorato una tavoletta di cioccolato fondente.


Possono essere necessarie fino a 12 ore perché i sintomi di un'intossicazione da teobromina si manifestino.

Una piccola quantità di cioccolata può provocare blandi sintomi gastroenterici, come vomito, diarrea ed agitazione.

Tuttavia, il quadro può aggravarsi con effetti collaterali più seri: tremori, battito cardiaco irregolare, rigidità muscolare, forte eccitazione, aumento della temperatura, respiro accelerato, pressione bassa, convulsioni, emorragie interne, infarto.


Il trattamento medico prevede induzione del vomito nelle due ore successive all'ingestione, quindi è necessario contattare il medico veterinario di fiducia il prima possibile.


Naturalmente ci sono altri alimenti comuni nella nostra dieta, ma che risultano tossici per i nostri pet, ad esempio:

  • frutta secca

  • cipolla ed aglio

  • the e caffè

  • birra e alcool

  • spezie varie (cannella, curry, noce moscata)

  • pasta lievitata cruda

  • uva e uvetta



Lo staff dell'Ambulatorio Veterinario San Luca è a disposizione per maggiori informazioni riguardo questi ed altri alimenti fortemente sconsigliati per il tuo pet.



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